Poco più di un anno è passato da quando ad Arezzo, in Consiglio Comunale, veniva deliberato il ridimensionamento dei nove istituti scolastici esistenti in città, e veniva delineato un progetto di accorpamento in sei istituti comprensivi.
Tale disegno avrebbe causato non pochi disagi, e nello specifico:
- cattiva efficienza degli istituti, considerato l’eccessivo numero di studenti che tale revisione avrebbe concentrato, anche in conflitto con le normative vigenti.
- scarsa possibilità di gestire correttamente i suddetti, dovuta all’accorpamento di vari e diversi gradi di istruzione, per di più in simili condizioni.
- Inevitabile riduzione di personale con congelamento delle prossime e future assunzioni.
“Alla vigilia del consiglio comunale” - Commenta Giovanni Grasso, Commissario Provinciale Giovani UDC - “manifestiamo nuovamente il nostro disappunto nei riguardi della scelta dell’assessore Tavanti, e chiediamo che sia preso in considerazione l’accordo con il precedente Assessore, On. Mattesini, che garantiva sette istituti comprensivi. Auspichiamo sinceramente che venga ascoltata la voce dei diretti interessati sulla questione, prima di procedere su tale indirizzo”.
Quella che si sta attuando non è una scelta di risparmio, ma si è voluto proseguire ostinatamente con una politica miope e distaccata dalle vere esigenze del Territorio. Non si denota l’esigenza di una simile operazione tanto più che la scuola aretina, come da trend della Toscana, è ai primi posti in Italia per efficienza e virtuosità di bilancio.
“Si tagli là dove è necessario, ma non a spese della scuola aretina” - Continua Giovanni Grasso - “il male minore sarebbe mantenere lo stato attuale delle cose, ma se ciò non fosse possibile, si metta in atto, almeno, il primo accordo, siglato tra le parti sociali, dirigenti scolastici e provveditorato in data 27/5/08. Una soluzione non eccellente, ma forse più attuabile e compatibile con la realtà sociale e territoriale aretina”.
Sulla vicenda intervengono anche Alessandro Alterini, Coordinatore cittadino dell’UDC, ed il Capogruppo dell’Unione di Centro in Consiglio Provinciale, Simon Pietro Palazzo, che dichiarano:
“Ci rivolgiamo al Sindaco Fanfani che come padre di famiglia può capire i disagi di tale scelta, ed a tutti i Consiglieri Comunali, cristianamente ispirati, i quali ritengono la famiglia e l’istruzione alla base della società, ma soprattutto facciamo appello all’Assessore Tavanti, affinché ponga maggior attenzione ai disagi che potrebbero scaturire da una scelta così inadeguata.”
Netta, dunque è la posizione dell’Unione di Centro Comunale sulla questione, e chiaro l’indirizzo verso la soluzione precedentemente concordata, cioè quello dei sette istituti comprensivi.
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